Infostealer: i ladri silenziosi del web. Che fine fanno i dati trafugati?
Nel vasto panorama delle minacce informatiche, gli infostealer si distinguono per la loro pericolosità e discrezione.
Si tratta di malware progettati per raccogliere in segreto dati sensibili come password, numeri di carte di credito, cookie di sessione e wallet di criptovalute, il tutto senza che la vittima ne sia consapevole. Con la crescita dell’utilizzo di internet e dei servizi digitali, questi strumenti sono diventati armi fondamentali per i cybercriminali. Si infiltrano nei dispositivi attraverso phishing, software contraffatti o siti malevoli, e una volta attivi, operano nell’ombra, raccogliendo informazioni che finiranno quasi sempre nel mercato nero del dark web.
Dietro a questi malware si muove un’intera industria sotterranea: sviluppatori che creano infostealer “su misura”, gruppi che li offrono in abbonamento come servizi (Malware-as-a-Service), e reti di distribuzione che facilitano la raccolta e la vendita dei dati rubati. Alcuni gruppi più avanzati – come quello collegato alla botnet Sality – sviluppano versioni esclusive da utilizzare in combinazione con altri strumenti malevoli, senza mai rivenderli.
I dati trafugati, come credenziali di accesso aziendali, account di gioco o informazioni finanziarie, vengono poi sfruttati per attacchi mirati, frodi o per lanciare ransomware all’interno delle organizzazioni. Difendersi è possibile, ma serve strategia. La lotta agli infostealer richiede un mix di tecnologie e consapevolezza. Ecco le principali contromisure:
- Utilizzare password complesse e attivare la verifica in due passaggi
- Evitare di salvare le credenziali nei browser e preferire password manager
- Mantenere sempre aggiornati software e sistemi operativi
- Affidarsi a antivirus affidabili e soluzioni di sicurezza professionali
- Educare gli utenti a riconoscere truffe, phishing e comportamenti sospetti
A livello aziendale, è fondamentale collaborare con esperti di cyber intelligence capaci di individuare in tempi rapidi eventuali violazioni, monitorare le minacce emergenti e intervenire tempestivamente.